Per descrivere le persone in fuga da guerre, persecuzioni e fame, si ricorre spesso all’aggettivo disperati. L’ho sempre trovata la parola meno adeguata da utilizzare per raccontare di chi, per perseguire il proprio sogno di libertà e felicità, è pronto ad affrontare viaggi interminabili in cui la vita è messa costantemente a repentaglio. Lunghi cammini tra le cocenti dune dei deserti, traversate marittime su carrette tenute insieme per miracolo, viaggi nascosti tra le ruote dei tir, soste interminabili in non luoghi, nell’attesa di raggiungere finalmente la salvezza.
La peregrinazione dei popoli che tanto fa discutere politici, intellettuali, organizzazioni internazionali, è un’onda che si vorrebbe in alcuni casi governare, in altri fermare. Un’illusione, quest’ultima in particolare, che non tiene conto della inarrestabile energia che muove queste persone. Quando si incrocia lo sguardo di un profugo, ci si trova infatti davanti ad occhi stanchi, provati da quello che si è visto e vissuto, ma al contempo occhi capaci di trasmettere una forza e una vitalità luminosa.
Il fotografo Alessandro Penso, ha deciso di provare ad immortalare questi sguardi, seguendo la vita di alcuni giovani, che dalla Grecia rincorrono il sogno europeo. Ha passato con loro del tempo, li ha ascoltati, ha visitato i luoghi in cui trascorrono le loro giornate in attesa dell’occasione migliore per partire. La maggior parte di loro viene da Medio Oriente e Asia Centrale, molti non sono neanche maggiorenni.
Un lungo e intenso lavoro che ha dato vita al progetto “ The European Dream. Road to Bruxelles”, promosso da Cortona on the Move, in collaborazione con UNHCR.
Una mostra fotografica itinerante, ospitata all’interno di un camion, partito da Bari, che ha attraversato numerose città italiane e che infine approderà a Bruxelles.
Il viaggio ha come obiettivo quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle condizioni di coloro che affrontano viaggi rischiosi per salvare la propria vita e quella dei propri cari, un progetto che vuole abbattere pregiudizi e paure, ma che soprattutto punta a stimolare una riflessione a livello europeo sul tema dei rifugiati e dei richiedenti asilo.
Dopo la tappa di Bruxelles, la mostra tornerà in Italia dal 17 al 20 luglio, al Festival Cortona on the move, la rassegna dedicata alla fotografia in viaggio. Altre informazioni sul progetto le trovate qui.